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14 décembre 2008

Commentaires

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Antonio Gesualdi

Aujourd'hui le politologue italien Ilvo Diamanti sur le quotidienne La Repubblica à dit que les italiennes croix que l'Etat "c'est le mieux monde possible". Plus que 1/3 des jeunes croix que "renoncer à la démocratie, par une certaine periode, n'est pas mal"!!!
Nous allons faire attention.


Oltre la democrazia
di ILVO DIAMANTI


LA DEMOCRAZIA. Molti ne osservano in modo scettico l'evoluzione. In Italia, ma non solo. Così è diffusa la tendenza ad associarne il termine al prefisso "post". Come ha fatto il politologo Colin Crouch alcuni anni fa.
Definendo la fase attuale fase post-democratica. Non "anti" democratica, ma "oltre" la democrazia. O, ancora, "dopo" la democrazia, come suggerisce il socio-demografo Emmanuel Todd in un recente saggio di grande capacità suggestiva ("Après la démocratie", pubblicato da Gallimard).

Eppure pochi, in Italia, la mettono in discussione. Lo sottolinea l'XI rapporto su "gli italiani e lo Stato" di Demos - la Repubblica (www. demos. it), proposto due giorni fa sul Venerdì. Quasi tre persone su quattro la considerano il "migliore dei mondi possibili". Un dato in crescita (4 punti percentuali in più) rispetto all'anno scorso. Tuttavia, vi sono categorie sociali che la pensano diversamente. I più giovani, in particolare: oltre un terzo di chi ha meno di 35 anni ritiene che rinunciare alla democrazia, magari per un certo periodo, in fondo, non sarebbe male. Oppure, non cambierebbe nulla. E il peso della componente scettica sale fino a circa il 40% fra gli operai e i disoccupati. A rammentarci che il consenso alla democrazia declina quando manca il lavoro e le condizioni di vita quotidiana degradano.

Peraltro, il significato della democrazia appare profondamente cambiato rispetto al modello originario del dopoguerra. Fondato sulla partecipazione e sui partiti di massa, garantito dal bilanciamento fra poteri. In particolare: dal controllo del potere giudiziario su quello politico (legislativo ed esecutivo). Il rapporto di Demos - la Repubblica rileva, anzitutto, come, ormai, i partiti siano guardati con diffidenza generalizzata. Non solo: appena la metà dei cittadini ritiene che "senza partiti non vi sia democrazia". D'altronde, i due terzi degli italiani pensano che i partiti siano tutti uguali, dicano le stesse cose. Non riescono a coglierne le differenze di progetto e di azione. Ne considerano i programmi e il linguaggio strumentali. Più dei partiti, secondo il 40% degli italiani, oggi contano i leader. I partiti, di conseguenza, appaiono organismi personalizzati, talora "personali", al servizio del Capo. Una percezione generale che, peraltro, coincide largamente con la realtà. Richiama un'idea della democrazia fortemente semplificata e populista.

Alimentata dalla svalutazione dei tradizionali soggetti di partecipazione e rappresentanza. I partiti. Mentre i canali di mediazione degli interessi - organizzazioni imprenditoriali e ancor più sindacali - raccolgono consensi minimi nella società. Non che la partecipazione sia svanita. Anzi, nell'ultimo anno è perfino cresciuta, ma nelle forme meno convenzionali e istituzionali, oltre che antipolitiche. Quanto alle istituzioni e ai poteri di controllo, la magistratura è valutata con fiducia dal 37% dei cittadini. Più o meno come un anno fa. Ma circa la metà rispetto ai primi anni Novanta. Anche per questo motivo oggi il presidente del Consiglio afferma di voler procedere alla riforma del sistema giudiziario anche da solo, se necessario. Perché si sente più forte e socialmente legittimato dei giudici.

Da ciò il dibattito, meglio, il contrasto che investe il significato stesso di democrazia, nella pratica politica ma anche nella percezione sociale. Stressata fra due opposte tendenze, largamente complementari. Da un lato, si afferma una democrazia formale, che trae legittimazione, quasi unicamente, dal voto personalizzato della maggioranza. I partiti, sempre più oligarchici, racchiusi nelle istituzioni e nei centri di potere. La piazza, l'agorà: riassunta dai media e dalla televisione. Una democrazia elettorale. Il potere dei cittadini si esercita e si esaurisce in trenta secondi, una volta ogni 4-5 anni. Quanto basta per fondare l'autorità degli eletti, o meglio, dell'Eletto. Che, per questo, considera illegittimo ogni vincolo posto da poteri non elettivi. E sopporta a fatica e con fastidio ogni critica al suo operato che provenga da giudici, giornalisti, comici e intellettuali. Non eletti dal popolo. è su questa base, con questo argomento che, da sempre, Silvio Berlusconi (e la sua parte) rifiuta le critiche al conflitto di interessi e i tentativi di regolarlo.

Su questa stessa base contesta l'azione della magistratura nei suoi confronti, anche quando si tratta di accuse relative a reati esterni alla pratica di governo e all'attività politica. Perché si tratterebbe di limiti imposti da soggetti "non democraticamente eletti" a un leader "votato dal popolo". Nonostante tutte le accuse e tutti i conflitti di interesse, da cui - è il ragionamento implicito - il "popolo sovrano", con il voto, l'avrebbe assolto, oltre ad avergli attribuito il mandato di governare. è la post-democrazia, denunciata da molti critici, non solo di sinistra. Una democrazia elettorale e personalizzata. Spogliata delle mediazioni e dei controlli. La comunicazione al posto della partecipazione. L'equilibrio dei poteri, finalmente, modificato. Attraverso la riforma della giustizia, mettendo mano alla Costituzione - come ha annunciato il presidente del Consiglio - anche senza dialogare con l'opposizione. Si tratterebbe, come ha scritto Ezio Mauro nei giorni scorsi, del "passaggio... da una meccanica istituzionale con poteri divisi ad un aggregato post-costituzionale che prefigura un potere sempre più unico". Post. Appunto. Una democrazia in preda a un degrado organico e quasi biologico. Una sorta di "mucca pazza della democrazia", come l'ha definita Alfio Mastropaolo.

D'altro canto, questa tendenza post-democratica e post-costituzionale sta insinuando, nell'area di opposizione, un sentimento di sfiducia nella democrazia. Riflette e moltiplica il senso di riprovazione verso quella parte di elettori, molto ampia, che, da quindici anni, continua a votare per Berlusconi. Nonostante i suoi stravizi o, forse, proprio per questo. Verso quegli elettori che nel Nord si ostinano - in gran numero - a premiare la Lega. Nonostante il suo linguaggio intollerante e le sue iniziative xenofobe o, forse, proprio per questo. Mentre nel Sud continuano a votare per oligarchie clientelari e corrotte. Senza porsi problemi. Da ciò, come osserva Emmanuel Todd, l'idea, latente e diffusa (a sinistra), che "il popolo è per natura cattivo giudice". E il pensiero - inconfessato e represso - che occorra, per questo, "ritirargli il diritto di voto o, almeno, limitarne seriamente l'esercizio".

Difendere la democrazia dal popolo e perfino dal voto popolare. Oppure usare il popolo e il voto per limitare le garanzie democratiche. Questa alternativa insidiosa racchiude tutto il malessere che oggi attraversa la nostra democrazia rappresentativa.

(14 dicembre 2008) Tutti gli articoli di politica

RST (Pascale Fourier, le retour)

Pascale Fourier est de retour avec un nouveau site et des interviews d'E.Todd, de J.Sapir et d'autres. C'est ici:
http://www.jaidulouperunepisode.org/index.htm

Belgo4.0

ah mais c'est très bien ça, ça correspond à l'analyse antifasciste...continuez, continuez, vous avez du grain à moudre devant vous...

le Belge

Malakine

Edgar de la lettre votée, en réponse à cet article et à un échange de commentaires sur le billet consacré à la non réaction allemande vient publier ceci : http://www.lalettrevolee.net/article-25798694.html dans lequel il met en cause sans surprise l'euro, Emmanuel Todd qui est pour lui une idée insipide, le protectionnisme, "une idée creuse" et naturellement Malakine ...

J'y répondrais bientôt point par point, ce qui sera une manière de régler des comptes avec les "nihilistes-nonistes". Je sais que tout le monde ne se retrouvera pas forcément de mon coté, mais je vous invite à découvrir ce débat qui vient de commencer chez Edgar.

@ Antonio

Merci. Dommage que tout le monde ne parle pas italien

@ Rst

Comment as tu découvert ce site ??

RST (Pascale Fourier, le retour)

@ Malakine
Pour le site, c'est par un mail de Pascale que j'ai été informé.
Je t'ai mis en copie de ma réponse récente.

Sinon, je me précipite avec délectation pour la castagne chez Edgard. Je serai très surpris de ne pas me retrouver de ton côté, camarade ;-)

Malakine

@ RST

J'ai vu et j'ai répondu. Je ne savais pas que tu étais en relation avec Pascale Fourrier ...

Je pensais plutôt à notre ami eurosceptique et europhobe Yann, qui lui non plus ne crois pas au protectionnisme à l'échelle européenne et aimerait le retour aux monnaies nationales.

La réaction d'Antonio m'encourage dans l'idée qu'un mouvement politique transnational pourrait changer le contenu de l'Europe. L'idée européenne, je continue à y croire. C'est comme ça...

yann

@Malakine
"Je pensais plutôt à notre ami eurosceptique et europhobe Yann"

Je ne suis pas europhobe, je ne crois pas du tout que l'UE actuelle puissent être sauvé et qu'il faudra en sortir pour construire autre chose, nuance. Pour ce qui est du problème monétaire même Sapir reconnais qu'il y a un sérieux vice de conception. S'il y avait un étalon international et des barrières douanière à la sortie de l'UE et si les états européens s'arranger entre eux pour équilibrer leur échange intra-communautaires ça pourrait fonctionner mais ce n'est absolument pas le cas. On est dans un système mondiale de change flottant (qu'on le veuille ou non) mais nous sommes attaché les uns aux autres sans aucunes possibilité de mouvement c'est intenable. La zone euro possède à la fois les pays avec les plus gros excédents (Allemagne) et les plus gros déficits commerciaux (Espagne, Grèce) de la planète (en pourcentage du PIB) ce n'est pas un hasard.

Malakine

@ Yann

C'est parceque l'Euro permet ces déséquilibres que certains disent que la monnaie unique nous protège. D'autres comme toi, disent qu'il nous empêche de les corriger, ce qui n'est pas faux non plus.

Ma question de l'autre jour, sur laquelle Edgar a embrayé, c'était de savoir si le franc ou la lire italienne n'aurait pas été le jouet de spéculateurs pendant la crise financière ou si ces deux pays n'auraient pas connu un scénario à l'islandaise. C'est la dessus que porte mon interrogation, et elle est réelle. Sinon, je sais bien que l'Euro nous empêche de dévaluer et donc de nous protéger.

Il y a plusieurs sujets en un dans cette affaire : La possibilité de réorienter le contenu des politiques européennes, le principe de la monnaie unique, l'intérêt des taux d'intérêt faibles, le levier monétaire comme politique protectionniste ... Je répondrais à Edgar demain, mais ça s'annonce compliqué.

Bruno

Antonio, cio che sta succedendo in Italia questi ultimi tempi è molto preoccupante. Siamo molti in Europa a guardare con ansia cio che assomiglia ad un ritorno del fascismo... La cosa più spoventosa è la depolitisazzione (non so se si dice cosi) dei giovani.

Ma sappiamo tutti che l’Italia era anche il paese dei partigiani. Poi, non siete da soli.

Criticus

«Il faut prendre très au sérieux les bavures policières, l'obsession du sécuritaire»

Dommage qu'en quelques mots, Todd fasse s'effondrer l'ensemble de son argumentaire, qui, sur le reste, est très intéressant et plutôt convaincant.Très dommage, vraiment.

Malakine

@ Bruno

"C'est pas faux" :-)(Allusion à Kaamelott)

@ Criticus

Quand on s'intéresse à la pensée de qqun (qui que ce soit) on ne peut pas rejeter tel ou tel pan de sa pensée parce qu'elle heurte nos convictions et considérer que ça discrédite tout. Il faut déjà faire l'effort de comprendre ce qu'il veut dire.

Même si je ne suis pas l'exégète officiel de Todd (pas encore) je vais essayer d'expliquer.

Bon, il y a tout d'abords son analyse du sarkozysme : Il a gagné en utilisant l'insécurité, il a enfourché ce thème pour s'attacher les faveurs des classes populaires plutôt que de leur parler de leur situation économique ...

Mais plus fondamentalement, il y a une analyse d'un mouvement souterrain du fond antropologique français qui est déstabilisé non seulement sur sa composante égalitaire, mais aussi sur sa composante libérale. L'hyperindividualisme produit du désordre et faut d'être pouvoir régulé (l'absence de structures intermédiaires) on assiste à un appel à L'Etat pour une demande d'ordre brut. Moins il y a de repères et de valeurs au niveau individuel, plus il y a d'attentes en termes de normes et de contraintes de la part de l'Etat.

C'est quelque chose que j'ai analysé depuis longtemps et dont j'ai déjà débattu à l'époque avec Hakim El Karoui. La France est sur une pente autoritaire et liberticide. Sarkozy ne fait qu'y répondre (ça c'est mon point de vue, pas celui de Todd)

Criticus

@ Malakine

J'ai lu « L'Illusion économique », et je lis ton exégèse ici. Je dis juste que ce mépris, par Todd, du besoin objectif de sécurité de la part des classes populaires décrédibilise son propos qui, sur le reste, est extrêmement pertinent (même si son anti-américanisme et son antilibéralisme ne sont pas les miens, mais je reconnais la validité des ses arguments sur ces sujets, quoique ne les partageant certes pas).

Malakine

Non il ne nie pas la réalité du problème de l'insécurité, pas plus qu'il ne nie les problèmes posés par l'immigration. ce qu'il conteste c'est l'instrumentalisation qui en est fait par la classe politique. Todd c'est pas Zemmour, il ne met pas au même niveau les questions liées à la sécurité et l'immigration et les questions économiques. Il privilégie dans son discours la seconde, cela ne signifie pas qu'il occulte les premières.

Criticus

« Todd c'est pas Zemmour »... le voilà, le problème ! ;-)

Three piglets

"Après les émeutes déclenchées par les jeunes Grecs, doit-on s'attendre à une mobilisation de la jeunesse en France, où le malaise est perceptible, et peut-être à des affrontements sociaux de grande ampleur dans toute l'Europe ?"

Voilà une question bien niaise d'un journaliste totalement inculte, ou intoxiqué à sa propre propagande:

C'est quoi "la jeunesse"?
Une groupe social unifié?
Une appartenance de classe au sens marxiste?
Une force politique?

Non, rien du tout de cela : "la jeunesse" n'est rien.

Three piglets

"Todd c'est pas Zemmour, il ne met pas au même niveau les questions liées à la sécurité et l'immigration et les questions économiques. Il privilégie dans son discours la seconde, cela ne signifie pas qu'il occulte les premières. "

Étant donné que les deux sont liés politiquement, Zemmour est plus proche de la vérité que Todd.

Antonio

Todd, a Venice, à dit que un des ses quatre fils étudierà l'italian! Lui, n'as pas plus le tempes... et vous? :-)))

Alors: je sais de ce site da quelque années et je suis un divulgateur de les traveaux de Todd en Italie de une dizaine d'années. J'ai publié deux livres sur les sistemes familiaux italiennes et l'ideologies avec la métodologie toddienne.
Je ne suis pas d'accord à considerer le berlusconisme comme une quelque edition du fascisme. Plutot je pense, comme Todd, que tous les démocraties occidentales sont en (in)evolution.
C'est vrai que l'Italie ha produit le fascisme (d'accord avec le storicien Renzo De Felice à considerer le fascisme italien comme unique!) mais in ordre à l'essaie toddienne il est venue da l'Italie du centre (Toscane, Romagne...) et aujord'hui au centre nous avons là un vote stable et fort vers la gouche, le Partito Democratico de Veltroni.
La paranoia sur la sécurité viens, plutot, de l'Italie du Nord et la xenophobie alimente sourtout la Lega Nord de Bossi.
Je croix que si nous avrions des gouvernement qui tiens la rappresentance politique des italies du Sud, Nord Ovest et Nordest (regiones trés liberales-nucleares) - c'est à dire Berlusconi - n'est pas possible retomber dans le fascisme or autoritarisme. Le berlusconisme est une pseudo monarchie avec beacoup de anarchisme. Une tipologie "nucléare" bien illustré de Todd dans L'invention de l'Europe: individualisme, anarchisme, militarisme: movimentation militaire comment nous avons dejà eu: le soldates dans le villes contre la prostitution et la microcriminalitè.

Plus inquietant penser at une derive autoritaire si la gouche italien realise un quelque gouvernement avec la Lega Nord: alor nous avrons le deux sistemes autoritaires italiennes (Centre et Nord) unies et ca serà l'avis d'un vrai bouleversement de la politique nationale.

PS - En Italie nous avons une tipologie politique claire:
Sud et iles: Alleanza nazionale, PdL, Udc
Centre: Partito Democratico, Sinistra Arcobaleno (gouche communiste)
Nordovest: PdL, Lega Nord, Partito Democratico
Nordest: PdL, Lega Nord


Slovar les Nouvelles

Utile et toujours important de parler de Todd et de sa vision de notre mode

@micalement

Slovar les Nouvelles
http://Slovar.blogspot.com
Le Quotidien Citoyen

René Jacquot

http://www.causeur.fr/todd-apres-le-sarkozysme-quoi,1524

Todd s'encanaille chez les pessimistes culturels

Gogo

Salut,

Historiquement le danger du fascisme, sous toutes ses formes, est lié à une vision holiste du monde, dans lequel chacun a une place fixée dans un ensemble superieur cohérent. Le sentiment d'appartenance est fortement cultivé, nationalisme, etatisme ou autre.

Souvent au service des puissants et des capitalistes plus que du capoitalisme en lui même : National-socialisme, fascisme italien, URSS.

Le danger aujourd'hui avance masqué, mais est très clair quand on observe la manière dont laquelle l'extreme droite utilise l'écologie. Holisme bien sur, mais aussi justification à une toute puissance de l'état. A lire absolument sur le sujet "ecofacism", de Janet Biehl et Peter Staudenhauer. La proximité par exemple des thèses new age et l'extreme droite la plus dur (et de la Nouvelle Droite en France). Les germanistes pourraient se pencher sur Peter Kratz, "Die Götter des new age", qui montre la conitinuité de personne, qui passe directement du nazisme au New Age quand l'Allemagne se reconstruit.

D'où peut-être la récente prise en main de l'écologie par les medias.

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